Umanamente insieme: le parole di un'insegnante che ha partecipato al progetto

"Essere Umani, Vivere Insieme" (“Être Humains, Vivre Ensemble”): non poteva essere scelto titolo migliore per il Progetto di Intercultura sostenuto dal Programma Erasmus+ Key Action 3 dell’Unione Europea promosso da Controvento Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S. di Cesena, in collaborazione con tre partner stranieri (le associazioni francese Les Petits Débrouillards, l’omonima associazione belga e la tedesca Technische Jugendfreizeit und Bildungsgesellschaft), due scuole di Cesena (la scuola Secondaria di Primo Grado Viale della Resistenza e la Scuola Primaria Carducci) e il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna. Il concetto di ‘essere umani’ si esplica infatti, oggi più che mai, nell’imprescindibile condivisione espressa da quel ‘vivere insieme’ che trascende la mera convivenza tra le persone e tra i popoli per entrare in una dimensione profonda dello stare insieme, del comprendersi nel senso etimologico del termine, dell’accettarsi al di là delle differenze mutuate dall’appartenenza a generi, culture, società e costumi diversi.

Se pensiamo a come il cervello umano elabora i dati, classificandoli in categorie secondo determinati concetti rapidamente fruibili come forma, colore, somiglianza, si può capire come la creazione di stereotipi legati a genere, razze e nazionalità, e la formazione di facili conseguenti pregiudizi, siano sempre in agguato. Uno dei punti focali su cui andrà a lavorare il progetto è proprio la destrutturazione degli stereotipi dai quali nessuno di noi è immune per costruire una nuova – o per alcuni rinnovata – consapevolezza che diversità culturale e accettazione dell’altro da sé possono essere due splendide facce della stessa medaglia.

Nulla di teorico in tutto ciò, anzi, l’approccio del progetto è notevolmente pratico: infatti, ogni scuola e realtà territoriale che ne fa parte lavorerà da gennaio a maggio 2018 attivando dei laboratori dove i ragazzi saranno i protagonisti di attività pratiche e ludiche sui temi della diversità culturale e degli stereotipi in una chiave dinamica, frizzante, coinvolgente che darà loro modo di riflettere e maturare divertendosi e sperimentando in prima persona quanti e quali fraintendimenti, problemi e sofferenze possono nascere dalla superficialità e la banalizzazione o generalizzazione di alcune idee preconcette.

[...] Nell’arco di due anni il progetto sarà monitorato e valutato dall’Università di Bologna, trasmesso come formazione ad altri colleghi – insegnanti ed educatori – esterni e interni e auspicabilmente verranno coinvolte altre classi, per approdare infine all’Unione Europea, dove verrà presentato, ricco dei suoi risultati e feedback, ai decisori politici e responsabili delle politiche giovanili.

Un percorso educativo di grande portata, quindi, che si avvale di una valigetta pedagogica “Essere Umani, Vivere Insieme”, colma di preziose attività, concepita dalla suddetta associazione capofila francese in partenariato con la Fondazione Lilian Thuram (noto calciatore della Nazionale francese e di una squadra italiana di serie A) di educazione contro il razzismo. Una valigetta che si potrà arricchire con nuove suggestioni e attività proposte o veicolate da ciascuno dei partecipanti… e il loro carico di speranze.

Prof.ssa Lilian Testi

Docente di francese della Scuola Secondaria di I grado “Viale della Resistenza"



Lilian Thuram incontra gli studenti cesenati

Il progetto Erasmus+ "Essere Umani, Vivere Insieme" deriva dall'omonima esposizione concepita dalla Fondazione Lilian Thuram e dall'Associazione Francese Petits Débrouillards, nata per educare i giovani alla convivenza e contro il razzismo. Per questa ragione, la presenza in città di Lilian Thuram ha rappresentato un'opportunità eccezionale per gli studenti che partecipano al progetto, per la cittadinanza e per tutta la comunità scolastica.


Avviato il progetto regionale "Essere umani, vivere insieme. Educazione alla sostenibilità e contrasto agli stereotipi"

Il progetto Erasmus+ "Essere Umani, Vivere Insieme" ha ispirato un progetto di educazione alla sostenibilità e contrasto agli stereotipi, che sarà condotto dalla rete dei CEAS con il coordinamento pedagogico di Controvento, la collaborazione dell'Università di Bologna e il sostegno della Regione Emilia Romagna.


La finalità del progetto è quella di innescare nei destinatari percorsi di riflessione che portino prima di tutto a riconoscere che ciascuno di noi è influenzato da stereotipi e questi sono inevitabilmente legati al significato semantico che diamo ad un contesto, ad un paesaggio, dove ci siamo noi che vi abitiamo in questo momento con le cose che ci stanno attorno, ma dove ci sono anche le tracce che hanno lasciato gli abitanti che ci hanno preceduto. La semantica di un paesaggio, il suo linguaggio è dinamico, in continuo mutamento, ha destinazioni specifiche in perenne evoluzione. In questo senso gli stereotipi nascono e si ampliano quando si incamera rigidamente la semantica di un paesaggio. Il punto su cui si vuole concentrare questo progetto è quello di provare a scardinare gli stereotipi agendo sulla manutenzione relazionale di un contesto (una classe, un gruppo) innescando il passaggio dall’autoreferenzialità all’altruismo non sporadico, non accidentale e non selezionante.

Obiettivo primario è quello di far riconoscere ai destinatari che la gente la pensi in modo differente dal tuo e portare questo pensiero in una struttura di confronto dove si possa capire il punto di vista dell’altro. Incontrare l’altro andando a cercare le positività che ha evitando di farsi spaventare dagli aspetti spesso apparentemente negativi nati e alimentati soprattutto dai pregiudizi. La diversità, la disabilità e le differenze di genere sono spesso qualche cosa che non solo spaventa e da cui pensiamo di doverci difendere, ma anche qualche cosa che non piace e crea aggressività perché mette in crisi le nostre abitudini.

Il progetto regionale “Essere Umani, Vivere Insieme. Educazione alla sostenibilità e contrasto agli stereotipi” fa leva sulla rete educativa regionale dei Centri di Educazione alla Sostenibilità (CEAS), che ha inserito tra le sue priorità la dimensione sociale della sostenibilità, l’educazione alla parità e
all’interculturalità.


La valutazione del progetto "Essere Umani, Vivere Insieme"

Il progetto "Essere Umani, Vivere Insieme" è stato approvato nell'ambito dell'Azione Chiave 3 del Programma Erasmus+ che mira al Sostegno alla Riforma delle Politiche Educative. Coerentemente con il quadro in cui il progetto si sviluppa, grande attenzione sarà posta alla valutazione qualitativa e quantitativa del processo e dei suoi impatti.

La valutazione del processo, la valutazione degli impatti, l’analisi dei dati e l’elaborazione del documento di valutazione conclusivo sarà di pertinenza del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna.

In momenti chiave di ciascuna tappa del percorso, nei quattro paesi coinvolti, i ricercatori chiederanno agli attori del progetto e ai destinatari delle azioni educative e formative di rispondere ai questionari di valutazione online o cartacei specifici.

In particolare, ai fini della valutazione degli impatti del progetto sui partecipanti ai laboratori educativi, sono stati identificatu, oltre ai gruppi campione, un numero identico di gruppi di controllo. Questi ultimi, pur non beneficiando dell’intero percorso educativo, contribuiranno alla valutazione del progetto e alla produzione di una conoscenza, che andrà a rinforzare le competenze interne della scuola.





Presentato il progetto "Essere Umani, Vivere Insieme" a amministratori pubblici e coordinatori dei CEAS dell'Emilia Romagna

Il Programma regionale di educazione alla sostenibilità 2017/2019 prevede dieci azioni educative integrate. Tra queste, il tema della gestione sostenibile dei beni comuni attraverso processi e metodologie partecipative si conferma come un tema trasversale a tutte le azioni educative previste. In questo contesto nasce il progetto “Educazione alla cittadinanza e beni comuni”, a cui hanno aderito 12 CEAS con il coordinamento di BAC -Bologna Ambiente Comune, il Multicentro del Comune di Bologna. L’obiettivo del progetto è sviluppare l’educazione alla partecipazione attiva nella gestione dei beni comuni, favorendo la diffusione delle buone pratiche e l’avvio di nuove iniziative, attivando nuovi progetti di caring dei beni comuni e realizzando sul territorio regionale processi di coinvolgimento attivo della cittadinanza.

Il seminario “Educazione alla cittadinanza e beni comuni”, attraverso il contributo di esperti di livello regionale e nazionale, fra cui Controvento Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S., ha inteso proporre una riflessione per collegare il tema dei beni comuni con quello delle green society, utile per i CEAS e i Comuni di riferimento nella realizzazione concreta di progetti e attività nei propri territori.

La presentazione del progetto Erasmus+ “Essere Umani Vivere insieme”, durante il seminario “Educazione alla cittadinanza e beni comuni”, si colloca nella cornice di una collaborazione intrapresa da Controvento e la Regione Emilia Romagna con l’obiettivo di avviare a livello regionale azioni di caring della comunità, intesa come bene comune. Il progetto Erasmus+ “Essere Umani Vivere insieme”, in piena sintonia con il Piano Regionale 2017-2019 elaborato dalla Regione Emilia Romagna, promuove la sostenibilità sociale attraverso esperienze di educazione non formale messe a punto con un approccio collaborativo, che favorisce la coesione tra attori sociali e istituzionali e promuove il contrasto di stereotipi e discriminazione. Per questa ragione risponde pienamente alle sfide lanciate dal Piano Regionale Triennale e si configura come uno strumento pedagogico prezioso da condividere con la rete regionale dei CEAS.

In particolare, sulla scia dell’esperienza oggi condotta a livello europeo dai partner del progetto “Essere Umani Vivere Insieme”, nel mese di aprile 2018 prenderà l’avvio nella regione Emilia Romagna un progetto regionale di sistema dedicato all’educazione alla sostenbilità e al contrasto degli stereotipi di genere. Il progetto coinvolgerà la rete dei CEAS, Controvento curerà il coordinamento pedagogico, la formazione e la documentazione e il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna la valutazione degli impatti del progetto.




Presentato il progetto "Essere Umani, Vivere Insieme" a docenti e educatori

Il primo evento di condivisione del progetto Erasmus+ "Essere Umani, Vivere Insieme" ha avuto luogo, nel mese di dicembre 2017, nella cornice della Scuola Secondaria di I grado "Viale della Resistenza" di Cesena.

Alla presenza del Dirigente Scolastico e di un gruppo di docenti delle Scuole Primarie e Secondarie di Cesena i partner francesi, belgi, tedeschi e italiani del progetto hanno presentato il progetto, i suoi obiettivi, la sua articolazione nei dei diversi paesi, il ruolo della valutazione e della documentazione.

Un fitto dialogo tra partecipanti e relatori ha consentito di mettere in luce la complessità del progetto, le sfide che esso affronta da un punto di vista pedagogico e culturale e il carattere innovativo della proposta.

La Scuola "Viale della Resistenza" dedica un articolo al progetto



Continua la realizzazione, all’interno delle tre classi del corso A, del progetto europeo Erasmus+ dedicato all’intercultura. Grazie alla collaborazione con la Cooperativa Controvento di Cesena, e con le associazioni educative francesi, belghe e tedesche partner di progetto, le classi coinvolte stanno prendendo parte ad attività didattiche che, in ottica di educazione alla cittadinanza attiva, cercano di sviluppare i temi del rispetto, della convivenza e della responsabilità individuale e collettiva.

Al termine della terza attivazione abbiamo ricevuto dagli alunni il seguente testo:

“La terza attivazione è stata dedicata all’individuazione di quello che ci caratterizza e l’origine dei nostri interessi e delle nostre abitudini.

Il primo gioco prevedeva la lettura di varie attività: ognuno doveva sceglierne alcune e spiegare chi gli aveva tramandato quella passione (ad es. sull’amore per la natura alcuni hanno detto che sono stati gli Scout a risvegliarlo in lui).

Il secondo gioco era basato sull’immagine di un grande iceberg, che voleva riferirsi alle caratteristiche più evidenti di una persona (parte emersa dell’iceberg), quali il modo di vestirsi o gli elementi fisici, e a quelle più nascoste e intime quali capacità, attitudini, passioni…

Un racconto letto da Nadia (il ragazzo che voleva diventare un drago) ci ha fatto capire che ognuno di noi è fatto di tante ‘scaglie’ come le ali del drago, cioè di molte caratteristiche che ci vengono dall’ambiente che ci circonda (famiglia, amici, società ...)

L’ultimo gioco consisteva nell’osservazione di patate che parevano tutte uguali e che invece, con un’attenta osservazione, potevano essere riconosciute.

Da questo è emerso il fatto che , anche se possiamo sembrare tutti uguali, ognuno di noi è unico e riconoscibile, ha una sua identità che lo distingue da tutti gli altri.”


Leggi l'articolo completo sul sito della Scuola Secondaria di I grado "Viale della Resistenza"

Io e gli altri




La mia identità


Cultura, emozioni e memoria





Cultura o culture?


Il modo in cui guardo il mondo